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cloud (2015/13)

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Matroos Company ph Antonio Giannetti

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Matroos Company ph Antonio Giannetti

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Matroos Company ph Antonio Giannetti

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Matroos Company ph Antonio Giannetti

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Matroos Company ph Antonio Giannetti

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Matroos Company ph Antonio Giannetti

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Matroos Company ph Antonio Giannetti

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Matroos Company ph Antonio Giannetti

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Matroos Company ph Antonio Giannetti

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Concept Coreography Installation - Lisa Rosamilia

Music Sound - Giada Bernardini

A weft of suspended cloths draws the space. Wrapped in a nebulous haze “Cloud” speaks about the suspended time,  the thought one, the memory, the thin world noisy but invisible. The imperceptible reflection of the moment where the time can stop, to open to a vision of passages, tensions, binds, ties, crisis points essential for the mutation. The scenographic installation of the show, through the use of cloths and elastics develops as a protagonist in the space, and more than being the choreographic glue and the support of the movement and the dance, it is the place where the audience is enveloped and pushed into an dreamlike world, suspended between real and fluctuating. Each spectator is involved, since the moment of the assembly work, and it’s invited to interact with the flexible rays of cloths, to dive in the transparency, to discover new points of view, tracing the passage, unique and personal, choosing the movement, where to pass by, what to move. The performance starts since the moment when the first cloths are stretched and hooked, the space changes, it creates step by step in its evolution an interactive ambient, stimulating, with big visual effect.

The language of the dance is strictly connected with the music and sound ones, and to the scenographic installation. Dance, music and scenography communicate in a thick web, symbol of the motion of thoughts, where the movement blends, decides, chooses, becomes muffled, stretches, hooks to tense lines of paths, follows them, gets wrapped in it, lets them go, gets stuck, starts them. Music and sounds follow the moment through improvisation and experimentation, through the use of unconventional instrument, objects, common use materials (e.g. paper, cloths, stones). 

The peculiar trait of “Cloud” is its capability to change and turn into new shape wherever it is staged. It’s an extremely adaptable and flexible show, suitable to be staged, beside theatrical spaces, also in urban and/or natural environments.

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Ideazione Coreografia Installazione - Lisa Rosamilia

Musiche Sonorizzazioni - Giada Bernardini

Una trama di teli sospesi nell'aria disegna lo spazio. Avvolto in una foschia nebulosa “Cloud” racconta del tempo sospeso, quello del pensiero, del ricordo, del mondo ‘sottile’ che si sente e non si vede. La riflessione impalpabile dell‘attimo in cui viene data la possibilità al tempo di fermarsi, per aprire la visione a passaggi, tensioni, intrecci, legami, punti di crisi necessari al mutamento. L’installazione scenografica dello spettacolo, attraverso l’uso di teli ed elastici si sviluppa come protagonista nello spazio, e oltre a essere il legante coreografico e il supporto per il movimento  danzato, diviene il luogo in cui lo spettatore viene avvolto e catapultato in un mondo onirico,  sospeso tra il reale e il fluttuante. Ogni spettatore è coinvolto, sin dalla fase di montaggio, ed è invitato ad interagire con i raggi flessibili di tessuto, ad immergersi nelle trasparenze, a scoprire punti di vista nuovi, segnando il proprio passaggio, unico e personale, scegliendo come muoversi, dove passare, cosa muovere. L'atto performativo ha inizio dal momento in cui vengono tirati e agganciati i primi teli, lo spazio cambia, crea gradualmente nel suo evolvere un ambiente interattivo, stimolante, di grande impatto visivo.

Il linguaggio della danza è strettamente connesso a quello musicale-sonoro, e all'installazione scenografica. Danza, musica e scenografia comunicano in una fitta ragnatela, simbolo del moto dei pensieri, in cui il movimento si confonde, decide, sceglie, si fa ovattato, si tende, si aggancia a linee tese di percorsi, li segue, ci si avvolge, li lascia andare, si incastra, li intraprende. La musica e i suoni seguono l’istante attraverso una ricerca improvvisativa e sperimentale, attraverso l'uso di strumenti non convenzionali, oggetti, materiali di uso comune (ad es.carta, stoffe, sassi).

La caratteristica peculiare di “Cloud” è la sua capacità di trasformarsi e assumere forma nuova in  ogni spazio in cui viene allestito. E' uno spettacolo di estrema versatilità e flessibilità, adatto ad essere ospitato, oltre che in spazi teatrali, in ambienti urbani e/o naturali.

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